New York

Paolo Casarini - 16 Gennaio 2023

Entrarono in camera e si chiusero la porta la porta alle spalle. Lui si buttò sul letto e mise le mani dietro la testa.

– Oh! – esclamò. Sospirò un sospiro profondo e incrociò le gambe.
Lei sorrise appena e portò la valigia dall’altra parte del letto. – Te dormi a destra?
– Io dormo al centro – rispose lui.
– Allora io a sinistra – disse lei.
Svuotarono le valigie, si cambiarono e scesero in spiaggia. Trovarono posto in mezzo agli ombrelloni. Lui passò la mano davanti al viso per farsi aria.
– Sei carica per stasera?
– Alla grande – disse lei. – Dov’è che andiamo? All’Hoshuaya?
– Di brutto, c’è Martin Garrix.
– Figata.
– Infatti torniamo presto che se no siamo di corsa.
– Vabbè ma tanto ci arriviamo a piedi, no? E’ ancora presto.
– Ah sì, sì, adesso è ancora presto.
Lui si spostò all’ombra. Prese il telefono e scorse Tiktok.
– Matte, girati – fece lei.
Lui si voltò. Lei fece una foto.
– Stasera sarà bellissimo – disse.
– Sì, sarà epico – fece lui.
Il giorno dopo, in spiaggia, lei aveva un costume nero; lui uno rosso e gli occhiali da sole. Fecero una nuotata fino a largo. Lui si trattenne in acqua, e lei dall’ombrellone gli fece cenno che andava al bar.
Quando lui tornò su, lei ancora non c’era. Guardò i messaggi.
Prese il telefono con due dita e disse:
– Ieri è stato epico, fratello, una cosa che non ti dico. Ma non so, ci saranno state diecimila persone, era imballato. – Allungò il piede e fece schizzare la sabbia. – Però qua è roba da chiodi, costa tutto tantissimo, una birra da trentatré otto euro, non si può vedere.
Abbassò il telefono. Lesse e dondolò la testa. Guardò verso il bar. Parlò: – No vecchio, quello no, ma vai tranquillo. – Scorse il dito a sinistra e scrisse un messaggio.
Pranzarono sulla spiaggia.
– Sì, non vedo l’ora di finire – disse lei. – Tutta questa cosa, poi, c’è un sacco di roba da fare, non vedo l’ora di finire e poi fare quello che mi pare, almeno per un po’. Te l’immagini? Un sacco di tempo, un sacco di cose che si possono fare. Perché appena diventi grande non hai neanche tempo di godertelo, no? Ma ci pensi? Un anno intero, il mondo davanti.
– Potremo fare un sacco di cose.
– Potremo fare tutto, tutto!
– Che ne dici di andare a New York?
– New York? Dici sul serio?
– Certo.
– New York… sarebbe bellissimo andarci.
Al ritorno, in aereo, dormirono.
A New York, sei mesi dopo, si sedettero in un bar vicino Central Park.
– Oh, ci stiamo divertendo eh? – fece lui.
– Sì – disse lei. – Stasera cosa facciamo?
– Ah, ora chiediamo dov’è che c’è casino – disse lui.
– Che figata sarebbe stare sempre qua.
– Eh, però ci sono robe da sistemare – disse lui.
– Ma sì, non si può stare qui per sempre. Però sarebbe bello.
Tornarono nell’appartamento. Andarono ognuno nel proprio letto. Dall’altro lato della stanza, lui sentì dire: – A domani, Matte.
– A domani.
– Vorrei rimanere qui.
Si addormentarono insieme, ognuno con i propri sogni.

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